MILANO 25/26/27 OTTOBRE
Riprendiamoci la città attraverso lo sport popolare e la lotta: tre giorni di iniziative, incontri e mobilitazione oltre le macerie di Milano città olimpica!
ASSEMBLEA PUBBLICA mercoledì 16 ottobre ore 20:30 - ZAM (via Sant’Abbondio 6, Milano - M2 Abbiategrasso)
Milano è la metropoli olimpica e del “capitalismo inclusivo”: una città in cui si registrano 300 sfratti esecutivi al mese e la povertà ha raggiunto il picco degli ultimi 10 anni. Tra il 2018 e il 2023 almeno 400.000 persone hanno lasciato Milano a fronte di 500.000 nuovi abitanti a reddito più alto. L'allontanamento non è un fenomeno volontario. Ad essere espulsi dalla città sono anzitutto lavoratori dei cantieri edili e della logistica, precar* e migranti, lavoratrici della cura, della ristorazione e dei servizi di base; ma anche educator*, quanti lavorano nella sanità e nel trasporto locale: abitanti impiegati in settori che oggi offrono contratti a termine e sui cui il ricambio di manodopera è periodico. Student* locali e fuori sede, deprivat* di fatto del diritto allo studio per motivi di censo, a cui è negato un posto letto negli studentati privatizzati, nonostante sostengano con la propria manovalanza l’economia stagionale degli eventi e delle week milanesi.
Milano, la città della crisi abitativa e del consumo di suolo senza freni, dove il Sindaco Sala e l’assessore alla Casa Bardelli promettono ai padroni del mattone un “piano casa” da 10.000 nuovi appartamenti a canone calmierato, nonostante nei soli confini comunali ci sia un numero equivalente di case popolari (ALER e MM) vuote e abbandonate.
Milano, la città delle Olimpiadi invernali che lancia con Cortina e la Val di Fiemme il reclutamento di 18mila volontar* in favore di un grande evento privato, per svolgere gratuitamente lavori che andrebbero retruibiti.
Capitale dei Giochi Olimpici che, dietro la propaganda dell’iniziativa sportiva di massa, smantella quotidianamente l’accesso allo sport di base: registriamo le più alte tariffe d’accesso agli impianti in Europa a fronte del reddito medio; un modello di gestione della crisi sportiva che passa attraverso chiusura, privatizzazione e “riqualificazione” in strutture di lusso – come è il caso della piscina Scarioni, del Lido di Lotto, delle ex- Scuderie De Montel. Tutti progetti che prevedono la moltiplicazione di parcheggi, in palesecontraddizione con il Piano Area Clima del Comune (ma c’è tempo fino al 2050, non preoccupatevi!) e della retorica della mobilità dolce.
In questi Giochi vince solo il business di pochi: un grande evento insostenibile e indesiderabile dalla metropoli alle valli alpine, sfregiate e devastate da impianti, opere, infrastrutture. Rispondiamo con la pratica sportiva più autentica e popolare, quella autogestita e dal basso, riprendendoci la città a cominciare dagli spazi abbandonati. A chi ci vorrebbe entusiast* o impaurit* da decreti repressivi sgomberi o semplicemente dall’enormità della sfida, risponderemo con una mobilitazione nelle strade per rivendicare le responsabilità della crisi climatica, il diritto all’abitare e allo sport. Perché se “non torneranno i larici”, noi siamo ancora qui e non ce ne andremo.
Lanciamo quindi le nostre “Utopiadi” perché l’utopia è un luogo che non esiste ancora, ma che possiamo e dobbiamo costruire tutt* insieme, e che stiamo già realizzando con le nostre pratiche collettive quotidiane, per vivere una vita degna, a Milano e ovunque
Luogo: ex Agorà del ghiaccio di via Ciclamini 23, Milano
Venerdì 25:
Sabato 26:
Domenica 27: